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Marchio PAT per lo Zafferano di Terra di Lavoro,

arriva il riconoscimento della Regione Campania
 
 

Nel ventesimo aggiornamento dell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, pubblicato sul supplemento ordinario n. 9 della Gazzetta Ufficiale n. 42 del 20 febbraio scorso, finalmente troviamo anche lo zafferano di Terra di Lavoro. L'Associazione Produttori Zafferano di Terra di Lavoro costituitasi nel 2016 e che conta circa 20 produttori, ha avviato la procedura per inserire nell'elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Campania lo zafferano.
Il primo passo necessario per il riconoscimento teso a valorizzare e caratterizzare una produzione di eccellenza che appartiene alla storia del nostro territorio. E il 20 febbraio 2020 l'esito: lo zafferano di Terra di Lavoro ha avuto il suo marchio PAT con un'opportunità in più per i produttori locali che ora potranno vantare una produzione di eccellenza. La nuova eccellenza ricordiamo affonda le proprie radici nella tradizione del Medioevo. Si hanno, infatti, notizie della coltura nello statuto comunale del 1507 di Castellonorato (territorio dell'odierna Formia ndr). L'importante testimonianza storica avrebbe riportato lo zafferano fra le colture tipiche del territorio collinare.
Dalla fine degli anni '90 invece alcuni produttori della zona dell'Alto Casertano hanno inserito lo zafferano tra i prodotti delle loro aziende. La coltura poi è stata poi oggetto di un clamoroso interessamento da parte di molti appassionati, hobbisti e agricoltori che nel 2016 si sono riuniti nell'Associazione per iniziare un percorso a tutela dello zafferano Terra di Lavoro. In poco più di tre anni di attività l'Associazione di produttori, presieduta oggi dal Dott. Augusto Parente già Professore Ordinario di Biochimica presso l'Università della Campania “Vanvitelli”, si è occupata di far conoscere la coltura e le proprietà della spezia. Oggi, i soci producono in un'area che va dal basso Lazio, attraverso Alto Casertano e Matese, fino al beneventano.
“L'inserimento nei PAT, ci spiega il Dott. Antonio Croce, è un riconoscimento per lo zafferano di Terra di Lavoro e della Campania come elemento della tradizione gastronomica anche nella nostra regione, sebbene si debba ancora lavorare molto per recuperare le tradizioni dimenticate. Come sottolinea l'ex Presidente che ha messo a disposizione il proprio tempo per dedicarlo all'Associazione con passione, impegno ed entusiasmo e senza i quali non avrebbe potuto ottenere i risultati raggiunti, “il marchio permette ai consumatori di avere un prodotto italiano, i cui metodi di lavorazione sono consolidati nel tempo e dà ai produttori una riconoscibilità e un'attestazione di qualità, garantiti ulteriormente dai disciplinari di produzione, che li possono in qualche misura fare recuperare il gap con il prodotto di importazione, molto più economico ma di qualità non sempre eccellente”.
Si spera che questo importante risultato possa stimolare la diffusione dello zafferano di Terra di Lavoro e contribuire a far conoscere la sua bontà.

Pietro De Biasio
(da Il Sidicino - Anno XVII 2020 - n. 3 Maggio)