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I quadri della chiesa di S. Maria de Foris nel 1893

 

Nel verbale della tornata del 10 aprile 1893 della “Regia Commissione Conservatrice dei monumenti ed oggetti di antichità e belle arti” è riportata la seguente nota dell'insigne archeologo Gabriele Iannelli riguardante un sopralluogo effettuato a Teano presso l'ex convento di S. Maria de Foris, soppresso in seguito alla Legge 7 luglio 1866 concernente la “Soppressione degli ordini e Corporazioni religiosi” e ceduto al Comune il successivo 23 maggio 1893.
Lo scopo della visita era quello di stimare 14 quadri per accertare la loro importanza per una eventuale donazione alla pinacoteca del Museo Campano di Capua, di cui il Canonico era stato il fondatore e primo direttore.
“Con 5° nota del 7 marzo, trasmette un elenco di 14 quadri conservati nell'ex monastero delle Benedettine di S. Maria de Foris in Teano, con la istanza di dare un parere circa l'utilità di fare devoluzione di tutti o di una parte di essi a favore della pinacoteca del Museo Campano.
L'elenco è come segue:
1. Quadro in tela, senza cornice, rappresentante S. Elisabetta, S. Gioacchino, la Madonna e S. Giuseppe, con quattro angioli ai lati, dell'altezza m. 1,00 e larghezza m. 0,73.
2. Quadro in legno senza cornice, rappresentante la Madonna, S. Elisabetta, S. Gioacchino ed altre immagini, che non si conoscono, dell'altezza m. 2,22, larghezza m. 1,73.
3. Quadro in tela, con cornice, rappresentante l'Angelo Custode e S. Michele Arcangelo, dell'altezza m. 1,24, lunghezza m. 1,12.
4. Quadro in tela con cornice indorata, rappresentante S. Teresa con l'Addolorata ed Angioli, dell'altezza m. 1,16, larghezza m. 0,88.
5. Quadro in tela, con cornice, rappresentante S. Benedetto, dell'altezza m. 1,30, larghezza 1,57.
6. Quadro in tela con cornice, rappresentante ancora S. Benedetto, dell'altezza m. 0,80, larghezza m. 0,32.
7. Quadro in tela con cornice, rappresentante S. Antonio di Padova, dell'altezza m. 1,55, larghezza m. 1,18.
8. Quadro in tela con cornice, rappresentante S. Scolastica, dell'altezza m. 1,42, larghezza m. 1,24.
9. Quadro in tela con cornice, rappresentante S. Michele Arcangelo, dell'altezza m. 9,90, larghezza m. 0,75.
10. Quadro in tela con cornice, rappresentante S. Teresa, dell'altezza m. 0,88, larghezza m. 0,34.
11. Quadro in tela con cornice, rappresentante la Madonna col Bambino, S. Maria Maddalena ed altre figure, dell'altezza m. 0,78, larghezza m. 1,15.
12. Quadro in tela con cornice, rappresentante S. Francesco di Paola, dell'altezza m. 0,68, larghezza m. 0,40.
13. Quadro in tela con cornice, rappresentante S. Francesco di Assisi, dell'altezza m. 0,68, larghezza m. 0,40.
14. Quadro in tela con cornice, rappresentante S. Maria Maddalena de' Pazzi, dell'altezza m. 0,86, larghezza m. 0,72.
Il Iannelli dichiara che, essendosi recato di proposito sopra luogo, è potuto convincere della ben poca importanza di questi innanzi descritti quadri, i quali non sono che lo scarto di altre opere migliori, che certamente dovevano esistere nei passato in quel tanto insigne monastero. Nondimeno, a volerne conservare alcuni, il Iannelli ha fatto la scelta de' soli seguenti cinque:
1. Grande tavola, con la rappresentazione indicata nel n. 2 dell'elenco del Registro di Teano, e ancora con la figura di S. Zaccaria, segnata dell'anno 1555.
2. Dipinto su tela, rappresentante l'Addolorata con S. Teresa, corrispondente al n. 4·Scuola napolitana del passato secolo.
3. Altro simile, rappresentante S. Benedetto in atto di adorazione, corrispondente al n. 6, della medesima scuola, ed alquanto più antico del precedente, ma abbastanza sciupato.
4. Altro rappresentante S. Michele Arcangelo, corrispondente al n. 9, molto ben conservato, che vogliono attribuito al Solimena, se non forse della sua scuola.
5. L'ultimo, corrispondente al n. 11, rappresenta la natività della Vergine con altre parecchie figure, ancora ben conservato e della scuola napolitana dello scorso secolo.
Con questi cinque dipinti ha stimato il sig. Iannelli di far domanda al Ministero ancora del deposito dei seguenti oggetti, che gli è capitato di trovare nell'interno del medesimo ex monastero, cioè un pezzo di colonna di granito rosso, una colonnina con base, una grande lastra di marmo bianco su piccola colonna a spira, una pila di marmo, una grande vasca di pietra antica, un pezzo di marmo su colonnina, un antico capitello con pezzo di colonna, altri tre pezzi di colonne, sei piccoli capitelli in parte sfregiati, tre or nati di piperno antico, ed un delfino in terracotta in parte rotto.”
Al fine di determinare l'allocazione dei suddetti quadri, unitamente all'amico Danilo Raimondi abbiamo consultato la “Santa Visita” del 1753 del vescovo Domenico Giordano, di cui ringraziamo il compianto Don Aurelio De Tora per la gentile collaborazione. Tale ricerca purtroppo non ha portato a ulteriori notizie al riguardo, infatti nel documento non vengono descritti nel dettaglio gli arredi e nel caso di presenza di tele si parla di generiche di "icone", per cui non è stato possibile appurare se i quadri si trovassero nella chiesa o nel cenobio.
Ci si riserva di effettuare ulteriori ricerche presso il Museo Campano per individuare almeno quelli ritenuti di maggior pregio.

Luigi Di Benedetto
(da Il Sidicino - Anno XVI 2019 - n. 6 Giugno)