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Teano Jazz: trent'anni di festival

 
 

1993-2023 trenta anni di un sogno che ha coinvolto principalmente i componenti dell'associazione "Teano Musica", ma anche l'intera cittadinanza che si è trovata improvvisamente al centro di una attenzione mediatica senza precedenti, e tutto il mondo degli appassionati e dei simpatizzanti che nel tempo hanno sostenuto materialmente e idealmente questa importante iniziativa.
Teano Jazz è l'esempio di come dal niente possano nascere attività di grande spessore anche in realtà depresse e in contesti difficili. Certo c'era e c'è la passione, la voglia di fare, la determinazione, ma ci sono state anche delle congiunture favorevoli difficilmente replicabili, in quanto legate direttamente alle persone coinvolte. Congiunture favorevoli nel senso che all'interno del gruppo erano presenti capacità imprenditoriali notevoli, grandi e riconosciute esperienze nel rapportarsi agli Enti, grandi capacità nel reperire fondi sia pubblici che privati. E poi, l'altro aspetto del miracolo, le competenze e la passione nel creare un cartellone competitivo che andava a confrontarsi ogni anno con una "concorrenza" ben più organizzata e agguerrita e con disponibilità economiche importanti, ben superiori alle nostre. Quindi un mix ben riuscito, non programmato, di razionalità e sana pazzia, con l'ambizione e la voglia in tutti di emergere, in un contesto non semplice. Convivevano infatti personalità forti e visioni diverse come diverse erano le aspettative di ciascuno e le relative ambizioni. Aspri anche i contrasti su determinate questioni ma la cosa importante e determinante era realizzare la rassegna a tutti i costi, cercando anzi di migliorarla anno dopo anno. L'obiettivo principale era quello e possiamo dire, a ragion veduta, di averlo centrato in pieno.
È difficile in poco spazio rappresentare trenta anni di storia del festival, tante sono le storie, gli intrecci, le sensazioni, le polemiche, i malintesi, le ansie, le delusioni, le frustrazioni, le gioie, le gratificazioni vissute da tutti noi direttamente, in prima persona, senza alcun filtro. Sentimenti che si ritrovano quotidianamente in tutte le attività proprie dell'agire umano ma che, nel nostro caso, venivano massimamente amplificate, anche perché avevamo tutti la sensazione se non la precisa consapevolezza che stavamo lavorando a qualcosa di troppo importante. Abbiamo vissuto tutti delle forti emozioni non solo assistendo ai concerti ma, soprattutto, condividendo il tempo (poco, apparentemente) tra accoglienza, prove, concerti e cene, direttamente vissuto con i protagonisti assoluti della rassegna e cioè i musicisti. Che d'altro canto provenivano da ogni parte del mondo, con esperienze, portati culturali, abitudini, modi di vivere diversissimi e che, nel breve tempo trascorso insieme, ci hanno regalato tutti esperienze uniche e irripetibili. Importante è stato poi il rapporto con i tecnici, i fonici e tutti quanti hanno dato con la loro professionalità un contributo significativo alla realizzazione della rassegna.
Per preparare questa nota sono andato a recuperare i programmi delle varie edizioni e rileggendo i nomi degli artisti di volta in volta invitati forse, per la prima volta, ho realizzato in modo consapevole che si è trattato di una storia importante e di personaggi immensi, inavvicinabili sul piano artistico e umano. Ancora oggi tutti noi non riusciamo ancora a renderci conto di come abbiamo potuto ospitare, in un paese piccolo e depresso del centro sud, una tale quantità di musicisti di così alto livello artistico e umano e dalla notorietà internazionale indiscussa e riconosciuta. Non riusciamo ancora a spiegarci razionalmente come ciò sia potuto accadere. Ma abbiamo la certezza che tutto ciò è stato "effettivamente" realizzato.
Ho pensato, nello scrivere questa breve nota, di riportare con più dettagli e qualche aneddoto le annate di particolare interesse e di fornire, alla fine, un elenco di tutte le edizioni con accanto l'indicazione dei musicisti più significativi presenti in quel determinato anno. L'elenco procede speditamente fino alla edizione del 2012. Da lì in poi inizia un periodo di affanno e di difficoltà dell'associazione con delle fiammate importanti nel 2014 e nel 2017. Per qualche anno il festival non si è tenuto affatto. Non sono riportate nell'elenco, per ragioni di spazio, le numerose edizioni della rassegna nella sua declinazione invernale.
Era doveroso, infine, nominare gli artefici della gloriosa esperienza durata un trentennio e i componenti della nuova e rinata compagine che farà sicuramente bene e alla quale va il nostro sostegno e la nostra stima.
Il 1993 segnò l'inizio di questa impresa e l'impatto della manifestazione sulla città fu incredibile. L'ingresso era libero, i concerti due per sera e la gente che entrava e usciva dal Loggione del Museo era letteralmente sotto shock e non riusciva a capire bene cosa stesse succedendo. I musicisti invitati erano per gran parte italiani, molti campani, mentre l'ultima sera si esibì un musicista americano di rilievo, Steve Grossman, già nel gruppo di Miles Davis e recentemente scomparso. Altro musicista che segnò questa prima edizione fu il chitarrista napoletano Antonio Onorato che propose un set molto accattivante e ispirato alle sonorità di Pat Metheny. Me lo ricordo ancora oggi come un'icona, a bordo di una ingombrante e scenografica mercedes, capelli neri lunghi e fluenti, aria trasognata da hippie - napoletano, con una miriade di giovani ragazze al seguito.
Questa prima edizione si chiuse con un qualche rimescolamento all'interno dell'associazione, qualche doloroso distacco e un bilancio da risanare.
Seguirono poi altre edizioni fino a quella memorabile del 1995. Le storie delle manifestazioni, delle iniziative culturali in genere, delle associazioni, sono le più disparate e si sviluppano in modo indipendente e autonomo, non esiste un modo univoco di procedere. Alcune nascono già grandi con forti investimenti, altre da piccole
con l'andare del tempo si sviluppano e crescono in modo esponenziale. La nostra ebbe un importante momento di crescita nel 1995. Invitammo musicisti che, data la loro notorietà, permisero di riflesso al festival di effettuare un balzo notevole nell'imaginario collettivo. Il festival iniziò così effettivamente ad "esistere" nella realtà e ad avere la sua visibilità. Gli ospiti erano Richard Galliano in trio, Enrico Rava con gli Electric Five e Steve Coleman con i Five Elements, allora molto seguito per la sua presenza qualche anno prima al festival Umbria Jazz.
Ricordo un aneddoto su Steve Coleman. Il 1995 fu per noi l'anno del battesimo del fuoco con uno dei più importanti artisti americani neri in circolazione, Steve Coleman appunto che, in vena di scherzi (usiamo questo eufemismo) o meglio ancora, per effettuare su di noi una prova di stress - test, pochi minuti prima di iniziare il concerto, già peraltro annunciato dal palco, si bloccò letteralmente e non voleva assolutamente saperne di suonare, né di uscire dal camerino. Fatto che al momento ci gettò in una desolazione incredibile. Eravamo del tutto paralizzati e impotenti, non sapendo cosa fare e come gestire l'imprevisto mentre Coleman, nel frattempo, adduceva non so quali strani problemi di cattiva funzionalità del suo strumento. Tutti questi problemi d'incanto, così come erano apparsi, nel giro di qualche interminabile minuto, sparirono del tutto e il musicista salì sul palco e diede vita a uno dei più bei concerti della storia del festival.
Altra edizione importante fu quella del 1999, con ospiti di rilievo il gruppo di Bill Frisell e, soprattutto, il supergruppo che faceva capo a Enrico Rava, Paolo Fresu, Enzo Pietropaolo, Roberto Gatto e un certo Stefano Bollani al piano, allora quasi del tutto sconosciuto. Il gruppo aveva registrato il cd Shades of Chet, dedicato al trombettista americano Chet Baker ed era in tournè nei festival estivi. Ma le prime donne, si sa, non possono convivere per lunghi periodi insieme. E, di fatto, il gruppo abbastanza presto, terminata la tournè, si sciolse e che io sappia non si è più ricomposto. Per cui la testimonianza e la presenza al nostro festival rimangono qualcosa di prezioso e "storico".
2001 Ospiti del festival Marc Ribot con Los Cubanos Postizos e Dave Douglas che guidava un sestetto strepitoso con il quale presentò il progetto Soul on soul. Douglas, in quell'anno, tenne solo tre concerti in Italia, a Milano, a Roma e a Teano.
Al Di Meola, il chitarrista americano dei Return to forever di Chick Corea, con lontane origini in quel di Cerreto Sannita (BN) e Gonzalo Rubalcaba, strepitoso pianista cubano, scoperto anni prima da Dizzy Gillespie, segnarono l'edizione del 2003.
2004 Edizione che vedeva al centro della scena la pianista e cantante non vedente Diane Schuur e il pianista nero americano Mcoy Tyner, uno dei musicisti più importanti della storia del jazz. Ho sempre seguito e amato questo musicista sin dai tempi dell'uscita dell'LP "My favorites things"(1965) del quartetto di John Coltrane, il primo disco jazz che abbia ascoltato in assoluto e che contribuì ad avvicinarmi in modo determinante a questo mondo così affascinante. Vedermelo davanti in carne ed ossa, forse un po' troppo invecchiato rispetto all'età anagrafica, fu per me una emozione incredibile e ancora oggi ho i brividi sulla pelle. Avevo assistito ai suoi concerti tenuti a Umbria Jazz nel 1974 e nel 1975 e avevo di lui il ricordo di un musicista iconico, aitante fisicamente e musicalmente creativo ed energico.
Si trattò di un concerto, quello di Teano, per me emotivamente impegnativo. Tyner aveva poi un modo di suonare che ti prendeva totalmente con quel suo stile quasi orchestrale, i ritmi percussivi e ripetitivi che rimandavano direttamente alla Madre Africa e il tocco dall'inconfondibile stile modale dei suoi a solo.
Il 2007 è l'anno del Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi e Teano Jazz, in omaggio all'eroe dei due mondi, commissionò un'opera prima in prosa dal titolo "Il Sogno del Generale" con arrangiamenti del trombettista Giovanni Falzone. L' opera venne eseguita, con voce recitante, la sera del 6 luglio alla presenza di numerose autorità invitate.
Giungiamo così alla edizione del 2008, ospite il grande contrabbassista Ron Carter. Musicista eccelso, è stato una delle colonne portanti dello storico quintetto di Miles Davis degli anni '60 con Tony Williams, Wayne Shorter, Herbie Hancock e lo stesso Miles Davis. Mitico musicista ma anche un esempio di classe e di eleganza insuperata. Carter provava alle cinque del pomeriggio sotto un sole cocente in giacca, cravatta e una camicia immacolata, elegantissimo. Ebbe anche la ventura a Teano, di imbattersi in uno "scugnizzo" locale, di nome Raffaele, che non gli dava tregua nel modo più assoluto. lo chiamava continuamente Ron, Ron, importunandolo anche durante le prove. E Ron seppe gestire da par suo questo incontro non previsto che sarebbe potuto facilmente degenerare, accogliendolo e mettendolo a sedere sulle sue ginocchia.
L'edizione 2010 è stata tra le più impegnative sotto il profilo organizzativo, tra le più spettacolari e tra le più gratificanti che abbiamo mai realizzate.
Spettacolari i luoghi di svolgimento, i primi due concerti al Loggione del Museo Archeologico, con la presenza nella seconda serata del grande trombettista cubano Arturo Sandoval.
Le altre due serate furono organizzate in Piazza Duomo, con chiusura totale della piazza, il palco montato di fronte alla Cattedrale con una vista scenografica spettacolare. I gruppi invitati furono altrettanto spettacolari. Parliamo dei Buena Vista Social Club e del gruppo di Marcus Miller, il bassista e pluristrumentista nero americano che ha condiviso con Miles Davis gran parte della sua carriera artistica e che. ancora oggi, è tra i maggiori virtuosi dello strumento. La sera del concerto di Marcus Miller ricordo di complicate e pericolose vicissitudini organizzative dovute essenzialmente alla pioggia che, inclemente, iniziò a cadere alle 18,00 in punto per smettere intorno alle 21.30. Avevamo tutti timore che il concerto sarebbe saltato per le condizioni meteo critiche ma, fortunatamente, alla fine si svolse tutto con ordine e venne fuori un bellissimo concerto. Fummo molto fortunati a dire il vero perché il personaggio Marcus Miller e il suo carisma ci aiutarono molto. Marcus Miller, infatti, ha tuttora un seguito di appassionati, molti musicisti e specialisti in basso elettrico, che lo seguono dappertutto, in qualsiasi condizione atmosferica e, nel nostro caso, sfidando la pioggia battente, restarono in attesa dell'inizio del concerto finchè la pioggia non cessò del tutto intorno alle 21.30 come dicevamo.
Il 2014 merita un po' di spazio in più. L'Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Ing. Nicola Di Benedetto con Assessori, tra gli altri, la Dottoressa Gemma Tizzano e il Dott. Edoardo Sacco, ci propose agli inizi del 2014 di predisporre un progetto per la partecipazione a un bando regionale relativo ai Grandi Eventi nell'ambito delle iniziative turistico-culturali previste dalla Regione Campania. Noi, ben consapevoli dell'immane impegno ma anche della importante occasione per lo sviluppo e la crescita ulteriore del festival, accettammo con entusiasmo. Questo l'antefatto dell'edizione più impegnativa e più significativa dell'intera storia del festival. Impegnativa perché, con il proficuo lavoro dell'Amministrazione, si riuscì a mettere insieme 12 Comuni del territorio dell'Alto Casertano da Teano a Piedimonte Matese (cosa più unica che rara) e perché sviluppare l'idea del festival in tanti Comuni e in molte giornate, a noi che venivamo dall'esperienza di soli quattro giorni del festival estivo, ci destabilizzò alquanto sia per la ideazione del progetto che per la sua realizzazione.
Anche significativa però, perché l'idea progettuale era lungimirante e ambiziosa, aveva un orizzonte ampio e molto interessante, potendosi dispiegare la manifestazione anche negli anni successivi.
Purtroppo il miracolo ci fu solo quell'anno. Se l'idea fosse stata consolidata negli anni successivi, se l'idea progettuale avesse potuto avere la giusta continuità, la rassegna, potenziata con opportuni percorsi turistici ed enogastronomici, avrebbe rappresentato uno strumento formidabile, sarebbe stata un volano pazzesco dal punto di vista mediatico per la promozione e lo sviluppo dell'intera area dell' Alto Casertano.
Purtroppo è stata un'altra occasione mancata dalle Amministrazioni, e dal territorio tutto.
Come si diceva furono coinvolti 12 comuni e il festival fu concepito, seguendo l'esempio di tante altre collaudate realtà, prima fra tutte Umbria Jazz, e sviluppato come festival itinerante dell'Alto Casertano, in 11 giornate consecutive con in media tre concerti per sera. Una idea incredibile sia nella concezione che nella realizzazione. Fu una esperienza impegnativa ma anche altamente formativa e gratificante sotto tanti aspetti, con Comuni già pronti e aperti a partecipare con interesse a una manifestazione così importante e altri che forse, ancora oggi, non ne hanno pienamente compreso il senso e le notevoli potenzialità anche per lo sviluppo delle loro realtà.
Elencare tutti i musicisti partecipanti prenderebbe troppo spazio. I concerti più significativi furono quelli di Gianluca Petrella il 20 luglio a Piedimonte Matese, Fred Wesley ( trombonista tra gli altri di James Brown) il 26 luglio a Roccamonfina e quelli delle serate finali a Teano, 25, 26 e 27 luglio con Paolo Fresu, David Murray, Hamid Drake, Michel Portal e Charles Lloyd.
2017 Altra edizione particolare del festival. Quell'anno ci fu proposto dall'Amministrazione di tener conto nell'organizzazione della rassegna anche delle altre associazioni che svolgevano attività varie sul territorio. La cosa a livello progettuale fu abbastanza complessa perché coniugare la nostra iniziativa molto specialistica e settoriale con le altre manifestazioni dalle caratteristiche altrettanto peculiari non era semplice. Purtuttavia, con molta buona volontà e creatività riuscimmo, alla fine, a conciliare le cose. La rassegna si svolse in un arco temporale più lungo e articolato e, nel suo percorso, incontrò le altre attività che nel corso dell'anno venivano organizzate. Nel mese di settembre si esibìrono, nel chiostro del Seminario Diocesano, il Novafonic Quartet (formazione costituita da musicisti classici sardi che per diletto si occupano anche di jazz e tango argentino a livello altissimo) e in piazza la formazione Camera Soul. Nello stesso mese di settembre si organizzò per la prima volta un concerto all'alba che ebbe un ottimo successo di pubblico. Nel successivo mese di ottobre, in concomitanza con la festa del cioccolato, ebbe luogo un concerto della Bandadriatica (formazione pugliese specializzata in musica "balcanica"). Il festival si protrasse poi fino al periodo invernale con altri concerti e, tra questi, ricordiamo il concerto di Pasquale Innarella con il progetto Migrantes.
Questa la storia del festival o buona parte di essa. Venendo ai giorni nostri, il festival ha ripreso le attività da dicembre scorso, con un gruppo rinnovato e volitivo. Già sono stati realizzati eventi rilevanti nel periodo natalizio, un concerto al Museo Archeologico per celebrare la Giornata della Memoria, poi ancora il 30 aprile l'International Jazz Day.
Il 13 maggio è stata organizzata una interessante Masterclass con il batterista romano Roberto Gatto. 7,8,9 luglio sono state le date del festival 2023, nel trentennale della rassegna, con un sostanzioso programma che ha visto ospiti di rilievo il batterista Roberto Gatto con il suo Perfect Trio l'8 luglio e Fabrizio Bosso e Javier Girotto protagonisti il 9 luglio. Il tutto sempre sul Loggione del museo Archeologico di Teano.
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Le edizioni del festival Teano Jazz
Anno - Ospiti di rilievo
1993 - Giovanni Tommaso - Antonio Onorato -Maurizio Giammarco - Steve Coleman;
1994 - Roberto Ciotti - Giovanni Tommaso - Bruno Tommaso - Benny Golson;
1995 - Enrico Rava - Richard Galliano - Steve Coleman;
1996 - Enrico Pieranunzi - John Abercrombie - Flora Purim - Airto Moreira;
1997 - Geri Allen - Mike Mainieri - Peter Erskin - Tom Harrell;
1998 - Mike Stern - Hiram Bullock - Scott Henderson;
1999 - Enrico Rava - Paolo Fresu - Roberto Gatto - Stefano Bollani - Bill Frisell;
2000 - Roy Haynes - Danilo Perez - John Patitucci - Dave Holland ;
2001 - Marc Ribot - Dave Douglas;
2002 - Lee Konitz - Don Byron - Carla Bley;
2003 - Al Di Meola - Gonzalo Rubalcaba - John Abercrombie;
2004 - Diane Schuur - Mcoy Tyner;
2005 - Miroslav Vitous - Paolo Fresu - John Scofield;
2006 - Tuck and Patty - Roy Hargrove;
2007 - Il Sogno del Generale opera prima - Richard Galliano - Trilok Gurtu;
2008 - Tom Harrell - Eddie Gomez - Avion Travel - Ron Carter;
2009 - Mingus Dynasty - Dave Sanborn - Larry Coryell - Joey Baron;
2010 - Arturo Sandoval - Buena Vista Social Club - Marcus Miller;
2011 - Roy Hargrove - Billy Cobam - John Mc Laughlin;
2012 - Gabriele Coen - Fabrizio Bosso - Peppe Servillo;
2013 - Emmet Cohen;
2014 - Fred Wesley - David Murray - Gianluca Petrella - Paolo Fresu - Charles Lloyd
2017 - Novafonic Quartet - Fabio Furia - Camera Soul - Bandadriatica.
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I Soci fondatori che nel 1993 costituirono l'associazione, allora "Circolo culturale Teano Jazz" sono :
Enzo Antuono, Emiliano D'Angelo, Michelangelo Della Torre, Antonio Feola, Michele Ferraro, Antonio Guttoriello, Walter Guttoriello, Mimmo Lerro, Giancarlo Lerro, Mario Tella, con Carmine Grillo come prezioso collaboratore esterno.
Quasi subito, all'indomani della realizzazione della prima edizione del festival, ci furono le defezioni di Mimmo Lerro, Enzo Antuono e Mario Tella. Successivamente lasciarono l'associazione Giancarlo Lerro e Emiliano D'Angelo per cui da allora rimanemmo in cinque. In 6 nel periodo 1995/1999 perchè si aggiunse a noi Martino Amendola
Nel corso dell'ultimo decennio, i soci Michele Ferraro e Antonio Guttoriello ci hanno prematuramente lasciati
Gli altri collaboratori esterni che ci piace ricordare sono stati nella prima fase Luigi Calaselice e in fasi successive Angelo Agnisola di "Caserta Musica", Olindo Fortino, Diego Librando, Angelo Sciaudone, Maurizio Spennato di "Soundcontest", Nicola Di Santo e poi Mimmo Feola.
L'attuale compagine dell'associazione "Teano musica e oltre aps" è costituta da Alfredo De Francesco, Michelangelo Della Torre, Antonio Feola, Romolo Feola, Carmine Grillo, Walter Guttoriello, Giuliana Guttoriello, Marco Laurenza, Paride Lerro, Antonio Mignacco.

Grazie a tutti.

Il direttore artistico Antonio Feola
(da Il Sidicino - Anno XX 2023 - n. 7 Luglio)
Mcoy Tyner Tj2004
 
Ron Carter Tj2008
 
M. Miller Tj2010
 
P-Funking brass band
 
Paolo Fresu Tj2014
 
David Murray Tj2014
 
Hamid Drake e Michel Portal Tj2014
 
Charles Lloyd Tj2014