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Indice Claudio Gliottone
 
 

Cose così,... di fantasia! - 6

 

Gli anni cominciavano a pesare, era forse la più anziana: e in ogni caso era l'unica donna del gruppo.
Per questo Santa Reparata si era sdraiata sulla poltrona destinata, nelle cerimonie religiose, al Vescovo.
- Oh, ma te tu lo sai che sei un bel grullo? L'è l'ora di finirla con queste bischerate, maremma maiala! L'è l'ora di smetterla con le feste patronali, haro il mio Paride!
- Damiaaa, ma chesta comme parla? chiese stupito Cosimo biascicando le parole e rivolgendosi sottovoce a Damiano.
- Toscano, Cosimì, Toscano!
- Toscanooo? Uh, Gesù? Nata vota toscano? Ma nunn'ha fatto già troppo casino: la lista, le firme, il ricorso, il controricorso, l'appello, il Tar, il Consiglio di Stato? E mò con le elezioni provinciali accuminciamm' nata iacovella?
- Noo, Cosimì, toscano è il dialetto! Parla il dialetto toscano perché Reparata è compatrona anche di Firenze, oltre che di Teano. Lo sanno tutti. Ma è possibile che nun capisce mai niente!
- Ma nunn'è colpa mia; io mmiezo a tutti sti' scienziati me sento nù scemo.
E chill' assettato ncopp'altare chi è?
- È San Marco, il patrono della omonima frazione, e siccome è il patrono del paese del Sindaco, presiede lui la riunione.
Nessuno lo sa, ma almeno una volta l'anno tutti i Santi del circondario si riuniscono in segreto per aggiornarsi e discutere delle condizioni di noi cittadini peccatori. Lo fanno perché sono pur sempre i nostri protettori e, salvo facendo il libero arbitrio, non vorrebbero che noi si precipitasse verso qualche brutta avventura. A volte, però. intervengono, ma sempre con tanta discrezione che nessuno se ne accorge, anche se non ci si riesce a spiegare il perché di qualche avvenimento.
Così come quando qualcuno di loro venne in sonno a Pino e a D'Aiello e indicò loro la retta via della salvezza…. di Picierno, naturalmente.
C'erano proprio tutti, quella sera. C'era San Pietro, da Casafredda; San Michele, da Casi; Sant'Andrea, da Tuoro, San Paolo, da Furnolo; San Marcello, da Pugliano e poi Sant'Antonio, San Paride, San'Antonio Abate, oltre ai padroni di casa Cosimo e Damiano. Era venuto persino San Bartolomeo da Vairano Patenora.
- E quando la pianteremo con questo incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele sarà sempre tardi! - stava gridando proprio quest'ultimo alla volta di San Paride, che si arrampicava sugli specchi per difendere una celebrazione fuori dal tempo, tenuta qualche mese prima in località ponte di San Cataldo, a Borgonuovo di Teano.
- A proposito, ma quale è il ponte di san Cataldo, quello dopo il cartello situato sulla destra andando verso Caianello, o quello dopo il cartello posto sulla destra andando verso Teano?
Già, perché nella “foga cartellonistica” l'Amministrazione comunale non si era accorta che i due cartelli indicanti il discusso luogo dell'incontro non lo “contenevano”, indicandone rispettivamente l'inizio e la fine, ma ognuno ne indicava solo l'inizio in due direzioni diametralmente opposte.
- Ma queste sono piccolezze cercava di difendersi San Paride ingoiando amaro.
- Saranno pure sciocchezze ribadiva San Bartolomeo ma più che attirare l'attenzione sul luogo dell'incontro, fanno sorridere per la sciatteria di chi ha posto i cartelli e di chi non ha controllato. E non ci fate una bella figura.
- Già perché la bella figura ce la fanno con i cittadini di Tuoro s'intromise Sant'Andrea ai quali, da quando si è insediata questa amministrazione l'acqua arriva a spizzichi e bocconi, senza la necessaria pressione. Nella case più in alto farsi la doccia è una scommessa! Ancora nel 2004 gli stessi problemi del 1970. Ho fatto una faticata per venire con questa croce a ics sulle spalle ed adesso chissà quando potrò sciacquarmi un po'. Dillo al tuo Sindaco, Paridù, perché a me non mi ascolta.
La discussione cominciava a farsi movimentata: ognuno voleva dire la sua, come in ogni consesso che si rispetti, ma lo faceva fuori tempo e fuori modo. Pareva di assistere ad un Consiglio Comunale di qualche anno fa, dominato dalle performance dialettiche di qualche personaggio non ancora chetatosi.
- Io invece propongo la costruzione di una grande casa di accoglienza per gli orfanelli sovrastò tutti con la sua voce possente San Pietro da Casafredda.-
- Gli orfanelli? Ma di quali orfanelli vai cianciando lo interruppe San Marco.
- Ma degli orfanelli dell'On. Montecuollo, perbacco! Ma ci pensate quale intimo dramma stanno vivendo, quale profondo senso di disorientamento si è impadronito di quelle povere anime di Dio che già si credevano portatrici del nuovo verbo, al servizio del nuovo Signore?
Vanno aiutati, perbacco, vanno aiutati!
- Marcù, ma facce o' piacere…! troncò corto San Paride.
La situazione stava precipitando; San Marco non riusciva più a controllare gli interventi che si accavallavano e si sovrapponevano senza alcun senso.
Solo Sant'Antuono se ne stava in disparte, silenzioso.
- Damià, arrapeme a' porta. I' me ne torno tra gli animali sbottò alla fine.
Continuare a raccontare la storia non desterebbe più l'interesse di alcuno.
Meglio fare come Sant'Antuono.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno I 2004 - n. 12 Dicembre)