L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Claudio Gliottone
 
 

Cose così,... di fantasia! - 18

 

Succede sovente che, nel corso della nostra vita, alcuni accadimenti, alcune scene, alcune situazioni sembrano ripetersi pari pari: gli stessi personaggi, stessi discorsi, stesso ambiente. Il “dejà vu”, lo chiamano i francesi, è anche sintomo di qualche alterazione della mente.
Ma la mente di Cosimo, quella mattina, non era affatto alterata e quando sentì frastuono al di fuori del portone, si ricordò quasi d'incanto della stessa scena vissuta un anno prima, e da noi puntualmente riportata, quando Antuono Abate si degnò di far visita a lui e a Damiano.
E così, prima ancora che Antuono bussasse, spalancò le ante.
- Antuò, ssì tu?
- Si, si, Cosimì, so 'proprio io! Avimm avuto n'ata fregatura! - esclamò Sant”Antuono Abate, proprio come un anno prima, solo che stavolta, anziché scendere dalla bicicletta, era venuto a piedi, con affianco il famoso porco.
- E com'è, Antuò, stavolta il porco te lo sei portato appresso? - chiese Damiano che aveva seguito la scena - L'anno scorso lo avevi lasciato a casa perché, tra strisce blu, gialle e bianche e grattini vari, non sapevi dove parcheggiarlo.
- E già, ma il "piano parcheggi", come qualcuno su questo giornale aveva dettagliatamente previsto, è finito in vera e propria “fetecchia". E allora possiamo parcheggiare senza pagar tangenti.
Si erano intanto accomodati sulla penultima panca, proprio dove un refolo di aria fresca, proveniente dalla finestra semiaperta, inutilmente tentava di mitigare la gran calura estiva.
- Già, - subentrò Cosimo - tu sei sempre attaccato ai soldi!
- Ma senti questo! Non è taccagneria, ma questo piano finito in fetecchia, come facilmente prevedibile ed invece tenacemente voluto, credo che sia costato diversi soldini non direttamente a me o a te, ma alle casse del comune, e quindi anche a me e a te che non abbiamo parcheggiato mai.
- Sì, va bé, ma l 'Assessore si credeva di fare una cosa buona...
- Certamente, ma perché non ha voluto ascoltare quanti gli prospettavano la futura "fetecchia"? E gliela prospettavano motivata: perché non esiste a Teano un turnover automobilistico tale da garantire un sufficiente gettito di entrate, perché il controllo della sosta va fatto con personale specializzato e non assunto per clientela, perché non sì può partire con ingenti costi dettati dalla sistemazione dell'area di proprietà ecclesiastica concessa in comodato, perché i costi di manutenzione sono alti, perché lo esperimento era appena fallito anche a Vairano, con traffico ben superiore al nostro. Non ci voleva mica la zingara!
Cosimo si era intanto attivato per preparare una granita al limone. Era uno specialista: metteva in un vecchio frullatore del ghiaccio, dello zucchero e tre limoni pelati e privati dei semi. Ne veniva una delizia!
- Cosimì, e tu sapevi fare questo poco!!
- È bbona, evè? lo quasi quasi ne offrirei un bicchiere all'Assessore dei parcheggi...!
- Tu sei il solito provocatore! E poi ne dovremmo offrire uno anche all'Assessore alla immondizia, visto il trionfante dilagare della stessa.
- E allora, se parliamo di trionfante dilagare dobbiamo sottolineare anche la smisurata diffusione di intrattenimenti estivi che ha improvvisamente pervaso il nostro paese: decine di associazioni, comitati, pro-loco, gruppi, club, organizzano di tutto e di più. Dalla poesia alla prosa, dalla musica popolare al rock, dal teatrino al dramma greco, dalla sagra al saltimbanco, quest'anno non ci siamo fatti mancare niente. E tutto pubblicizzato con cartelloni enormi, perché tutti sapessero che il giorno tot alle ore tot si esibiva la compagnia del dopolavoro ferroviario.
- Ma Antuò, una volta non si diceva che il vino buono si vende senza frasca?
- Quello buono Cosimì. Si diceva così perché era uso che le cantine o le osterie, per far riconoscere il punto di spaccio del vino, esponessero sull'uscio una frasca verde. Ma dov'era il vino buono lo si sapeva lo stesso, anche senza esporre la frasca.
- Ma tutte queste promozioni, non costano una cifra? Io mi ricordo che per fare le figurine di me e Damiano per la festa di settembre, lo scorso anno, spendemmo un euro a immaginetta, ed erano di 5 centimetri per dodici!
- Ma io ho la sensazione che siamo diventati un paese ricco e gaudente, e questo non può farci che piacere.
- lo invece, - intervenne Damiano - ho la sensazione che si spenda senza rendersene conto, ed, oltretutto, che lo si faccia senza alcun controllo da parte della opposizione consiliare. Ogni giorno, ad esempio, continuano a comparire nuovi cartelli stradali, molti completamente inutili: li commissiona il comando dei Vigili o li impone la Giunta Comunale?
- Uh, Damià, ma tu quante cose vuò sapè. Beviti la limonata e pensa alla salute.
Avrebbe voluto pensarci, eccome!, alla salute, il buon Damiano. Ma era troppo preoccupato per tutta una serie di eventi nient'affatto piacevoli. L'ultima preoccupazione veniva dalla notizia di nuove costruzioni che sarebbero potute sorgere proprio intorno al vecchio teatro romano, e gli risuonavano nelle orecchie le parole dell'attrice Lia Tanzi, nella prima rappresentazione al riaperto teatro: “Io, stasera, durante la tragedia, ho pianto davvero. Questo posto ha qualcosa di magico: non lo rovinate”.
NON LO ROVINATE!
Lo state già facendo con il resto del territorio.
NON LO ROVINATE! .
Ve lo chiedono anche Cosimo e Damiano!

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 8 Agosto)