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Indice Claudio Gliottone
 
 

Pretendere di più sarebbe troppo...

 

Sgombro subito il campo da ogni malinteso: credo che l'attuale amministrazione Picierno stia facendo bene il suo lavoro. L'attenzione costante per la sistemazione urbanistica, il coinvolgimento di tanti cittadini in attività di volontariato, come i nonni-vigili o gli uomini della protezione civile, l'attenzione per qualche recupero monumentale già avviato dalla precedente amministrazione, come il vecchio Istituto “Regina Margherita”, sono, ad esempio, punti favorevoli.
Avendo conosciuto il disarmante immobilismo delle amministrazioni “Picierno I e Picierno II”, non possiamo che compiacercene, mentre più difficile risulta spiegarsi i motivi del cambiamento.
Vero è che quando si è toccato il fondo bisogna pur cominciare a risalire; vero è che le elezioni del 1999, grande bagno di umiltà per l'attuale sindaco, dimostrarono che non era più il tempo di potersi cullare su improponibili allori; vero è che l'acceso dibattito politico e sociale iniziato negli anni ottanta e portato avanti con mezzi di comunicazione nuovi, come le radio private ed i giornali, ha maturato i tempi ed allargato le idee; vero è che nuova linfa, pur se non brillante esempio di coerenza politica, è stata immessa sugli scanni consiliari.
Non sono però mancati grossi scivoloni, come il piano parcheggi e la raccolta dei rifiuti.
Intanto mi chiedo perché dovrei pagare il superbollo sull'auto: per far aumentare l'olezzante mucchio di immondizia che da mesi ristagna sotto la mia finestra o per assistere al quotidiano aumento di atti delinquenziali ai quali l'indulto di Mastella ha dato grandissimo impulso? E perché su ogni cento euro guadagnati con onesto lavoro dovrei darne quarantatre al fisco: per far crescere ancora i 7400 dipendenti regionali uno ogni 833 abitanti, a fronte di uno ogni 333 abitanti della regione Lombardia, o per far costruire edifici scolastici o palestre o campi sportivi o stazioni ferroviarie lasciate poi in completo abbandono, come la televisione ha imparato a mostrarci?
Cerco invece di comprendere perché alcuni aspetti della giunta "Picierno Ill” continuano ad assomigliare maledettamente a quelli delle precedenti.
Accade infatti che ogniqualvolta c'è da dare un compenso, da assumere una persona, da conferire una gratificazione, rispunta quel deleterio comportamento clientelare che ha caratterizzato per anni la “prima repubblica”. Desta perplessità l'uscire dalla porta ed il rientrare dalla finestra della cooperativa onlus “Agape”, già coinvolta nel fallimentare esperimento del piano parcheggi, nonché degli inesistenti criteri di assunzione, da parte sua, di personale sempre riconducibile alla protezione di qualche assessore; destano perplessità per lo stesso motivo i vincitori dei vari progetti.
Si dovrebbe del pari scoprire come si sono svolte le aste per la vendita degli edifici scolastici, la cui assegnazione lascia adito a molti cattivi pensieri.
Ma il colmo si raggiunge nella ripartizione dei fondi comunali tra le varie associazioni esistenti.
Già lo scorso anno la cosa destò evidenti malcontenti che non andarono oltre il mormorio degli interessati delusi e non scalfirono minimamente le opposizioni presenti in consiglio. Queste si rizelarono solo quando lo stesso metodo clientelare venne usato per la nomina degli scrutatori che la maggioranza, con vergognoso colpo di mano, volse tutto a suo vantaggio. A proposito, non sarebbe il caso, ma giusto per far vedere che esistono, che le opposizioni ogni tanto si svegliassero dal lungo letargo in cui sono cadute proprio il giorno dopo le elezioni? Mi permettano di consigliarglielo vivamente, se vorranno avere la faccia di riproporsi al giudizio degli elettori.
Quest'anno la ripartizione della torta dei contributi alle associazioni culturali ha superato il segno: dei 38.400 euro disponibili ben 30.000 sono stati riservati, nella misura di dieci cadauno, all'Auditorium diocesano, al comitato per i festeggiamenti di S.Paride ed alla associazione organizzatrice la manifestazione Teano Jazz. I restanti 8.400 euro sono stati assegnati ad altre sei associazioni con cifre che vanno dai 3.000 euro assegnati a “Il Campanile” ai 300 assegnati alla Associazione Ruolo. Ad almeno altri dieci soggetti che svolgono attività e manifestazioni culturali non è andato un beato “tubo".
Ci è sembrato strano e lo abbiamo già segnalato nello scorso numero, che ben 10.000 euro (venti milioni) siano stati assegnati all'Auditorium diocesano, che è una vera e propria impresa teatrale con tanto di abbonamento e di biglietto d'ingresso per gli spettacoli programmati, quest'anno, dalla dottoressa Ullucci, consorte dell'assessore D'Aiello e socia fondatrice della Associazione Cultura e Tradizioni Sidicine, a sua volta beneficiaria di altro contributo di ben 2.000 euro (quattro milioni), a fronte dei 500 (un milione) andati alla Pro Loco, che pure riveste una funzione istituzionale.
I conti non tornano: si premia il merito? E allora pare proprio che la Pro- loco abbia organizzato ben più
manifestazioni, e tutte di grande spessore, che non l'Associazione Cultura e Tradizioni Sidicine.
Si premia chi non ha possibilità di altri introiti? E allora perché privilegiare chi, come l'Auditorium o il Teano Jazz, può contare sull'incasso dei biglietti d'ingresso?
Qual è il criterio che porta a penalizzare chi spende, e con profitto, per le varie manifestazioni senza speranza di ritorno ed a privilegiare chi può comunque contare su introiti direttamente proporzionali alla bontà di quanto allestito?
Io non so dare una risposta valida. Probabilmente le scelte sono dettate da motivazioni inerenti la collocazione “politica” o “parentale” delle varie associazioni, ma sono motivazioni altamente deleterie. Lo sono perché avulse dal reale contesto operativo di chi ha voglia di fare partendo dal nulla e creando
apprezzabili opportunità; perché disincentivanti non solo economicamente, ma soprattutto moralmente, chi si vede discriminato in maniera tanto sfacciata; perché dimostrano che c'è ancora molto da lavorare, se continua a vivere e vegetare il più bieco clientelismo delle grandi maggioranze democristiane della prima repubblica.
Il paese ha bisogno di crescere anche mentalmente, di diventare socialmente all'altezza di una cittadina in grado di offrire occasioni di turismo, l'abbiamo sempre detto. Non basta portare in luce il teatro romano se tutto intorno non esiste una mentalità o un comportamento di “ricezione”, che va dal sapersi organizzare all'essere, perché no, anche un po' più educati verso la potenziale utenza.
Preparare i cittadini ad averla è compito delle amministrazioni, che devono essere le prime a brillare per trasparenza ed iniziative: continuare a foraggiare solo iniziative di carattere nazional-popolare non gioverà mai a questa causa.
Le celebrazioni degli anniversari dell'incontro sono solo stupida coreografia; la cittadinanza alla Signora Garibaldi o il gemellaggio tra comuni (escluso Vairano) non sappiamo proprio a cosa possano servire.
Ma quel che si è fatto finora è forse già molto; pretendere di più sarebbe troppo...

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno III 2006 - n. 11 Novembre)