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Indice Claudio Gliottone
 
 

Nel paese dei sequestri - L'opposizione... batta un colpo!

 
Un’attività edilizia frenetica ha stravolto in poco tempo l'aspetto geomorfologico del nostro territorio superando di gran lunga le reali esigenze abitative della popolazione. Solo per attività “produttive” sono stati rilasciati circa cento permessi a costruire, più o meno tutti nell' estate del 2005.
Un fervore di opere che è stata fonte di enormi guadagni per alcuni tecnici e di danni gravissimi al territorio. Scheletri di cemento armato si alzano prepotenti dalle campagne, simbolo di una nuova ricchezza, spietata ed aggressiva, in un territorio che conserva, benché da anni privo di adeguata tutela, la sua geografia agricola ed il suo ecosistema.
Molte edificazioni sono avvenute su aree che raccontano la nostra storia! Un vero monumento al degrado, culturale e morale prima che architettonico, frutto di una mentalità perversa che ha favorito consistenti speculazioni edilizie nella perenne carenza di programmazione urbanistica. Esiste un piano di recupero del centro storico, mai attuato, forse perché conviene poco ai costruttori. Le norme del programma di fabbricazione sono state talvolta sovvertite da “interpretazioni” di comodo. Dove sono i “guardiani laici” del territorio?
La città si è svuotata, ormai è deserta, degradata, i giovani non desiderano più viverla, vanno via cercando lavoro dove la civiltà non è un miraggio. Restano i costruttori di nullità, anche se intorno a loro è il vuoto. I giardinetti e le fontanelle non possono mascherare lo scempio perpetrato!
 

Giovedì 11 gennaio i giornali locali (Il Mattino – Il Corriere del Mezzogiorno, inserto del Corriere della Sera) davano notizia dell'ennesimo sequestro di cantieri attuato nel corso degli ultimi mesi a Teano per disposizione della Procura della Repubblica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere: lo scoop consisteva nel fatto che ad essere sequestrato era stato un cantiere riguardante un edificio intestato alla consorte del Sindaco Picierno, per un dubbio accorpamento di suoli. Un cantiere rientrante nella grande messe di permessi a costruire rilasciati dall'amministrazione comunale che in tutta fretta “in meno di una settimana” rilasciò un'infinità di permessi “per attività produttive”. Ben ottanta!
Il che significa, e lo sottolineammo in un nostro precedente articolo, che a Teano, mentre tutto il mondo è in recessione economica, ottanta persone, tra cui stretti congiunti di amministratori e dipendenti comunali, intendevano avviare una “attività produttiva” e pertanto ottenevano il permesso a costruire su aree che sarebbero state inedificabili. Ci credereste voi?
Il bello è che tutto è avvenuto dopo la sbandierata redazione di un Piano Urbanistico Comunale, palesemente criticato a mezzo stampa addirittura dal responsabile degli Affari Generali del Comune: PUC che avrebbe dovuto sostituirsi al PRG adottato nel 2002 ai tempi dell'Amministrazione Zarone, ma che si rivelò un clamoroso fiasco tanto che nessuno, e men che mai l'Assessore all'Urbanistica che pur ne vantava gran parte di paternità, osa più parlarne.
Ma pur in assenza di uno strumento urbanistico attuale e facendo riferimento alle poche zone ancora libere del vecchio Piano di Fabbricazione, il Comune rilasciava oltre centosettanta licenze a costruire, di cui ben ottanta per “edifici destinati allo svolgimento di attività produttive”!
Senz'altro una gestione dell'urbanistica locale ispirata a interpretazioni molto estensive delle norme, tanto che è bastata una sorta di “conferenza del servizi” a tre (il coordinatore degli Affari Generali, il coordinatore dell'Ufficio Tecnico ed il responsabile dell'ufficio Edilizia Privata, che è poi un subalterno del coordinatore) per ampliare gli standard fissati dal vigente Programma di Fabbricazione per la zona di Orto Ceraso.
I tre di cui sopra si sono di fatto sostituiti al Consiglio Comunale, alla Provincia, alla Regione e a tutti gli altri enti interessati ed hanno di fatto modificato lo strumento urbanistico a loro discrezione.
Ma perché del PUC la maggioranza non parla più? Osiamo avanzare un'ipotesi: il coinvolgimento, diretto o per mezzo di congiunti, di personaggi di primo piano della Amministrazione Comunale nel vortice dei sequestri di fabbricati, potrebbe non rendere realizzabile il raggiungimento del quorum necessario alla sua approvazione in consiglio comunale.
“Il Sidicino” non intende entrare nel merito; espone i fatti e si pone e pone delle domande, fiducioso che l'opposizione consiliare, inizialmente così battagliera, sappia vigilare sulla corretta applicazione delle norme, ma non può non sottolineare quanto la vicenda giudiziaria incida pesantemente sul già precario sviluppo economico del paese. Ed ancor più sulla sua precaria immagine civile.
E quando il Sindaco si dichiara sicuro che “gli accertamenti metteranno fine ad un polverone che Teano non merita di patire” (Il Mattino – ed. Caserta del 11.12.2008 pag. 42) ci chiediamo e gli chiediamo: ma questo polverone chi l'ha fatto alzare? Forse i cittadini che, rispettosi delle regole e consapevoli che l'assetto urbanistico di una città può essere fonte e sprone di ogni sviluppo se ben progettato, e al contrario, rappresentare una rovina storica se realizzato senza chiare regole, all'insegna dell'approssimazione o, peggio, del favoritismo, aspettano da cinquanta anni queste regole in un Piano Regolatore?
O non, piuttosto, quanti ritengono che far derogare, ed, ahimé, derogare essi stessi, da ogni forma di regola possa consolidarli nell'effimero potere di una poltrone sindacale o assessoriale?
Un territorio devastato in meno di un anno dalle costruzioni “produttive” che avete autorizzato “chissà perché” lo sconteremo noi e le generazioni successive per decenni e decenni: lo avete mai pensato, signori amministratori? Quale è stato il razionale del vostro agire? Accontentare qualcuno oggi e danneggiare tutti quelli che verranno appresso? E questa, caro Raffaele, è Politica? Quella con la P maiuscola alla quale in più di una occasione, quando eri all'opposizione, hai ricordato, dandomene convinto sostegno, quanto io tenessi?
I cantieri bloccati si affiancano all'Ospedale vecchio che non si sase chiude e a quello nuovo che non si farà più, alla Pretura che non c'è più, al Liceo Classico che sparirà, e via dicendo: ma con la aggravante di lasciare ottanta ferite aperte in un territorio ormai senza ordine e connotazione urbanistica. Sono pesanti macigni sulla vostra coscienza!
Se qualcosa potrà ancora salvarsi, almeno per un parziale ristoro alla comunità teanese del danno subito, che giudichiamo enorme, avanzeremmo un suggerimento all'opposizione: perché non chiedere al Presidente del Consiglio Comunale, che è persona al di sopra di ogni sospetto di coinvolgimento, di convocare il Consiglio per discutere della situazione e magari proporre che il Comune si costituisca parte civile nei processi che seguiranno?
Daremmo un forte segnale di identità civile.
Se non siete d'accordo datecene notizia, e spiegazione. Grazie.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 1 Gennaio)