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Le elezioni regionali e provinciali del 28 e 29 marzo - Ancora una volta resteremo a guardare
 

Che l’Amministrazione Provinciale sia un ente inutile sono sempre stati e sono in molti a pensarlo, in modo, come oggi si dice, “bipartisan”. Ma allo stesso modo, cioè in maniera “bipartisan”, nessuno ha mai fatto niente per abolirla. A ulteriore dimostrazione che la politica ha i suoi “costi”, fatti anche di mostruose inutilità pubbliche, ma redditizie miniere di voti.
Si torna a votare, a fine mese, per il Consiglio Regionale e per quello Provinciale.
Restringiamo le considerazioni alla tornata provinciale, ed in particolare a tutto quel che può riguardare la nostra realtà cittadina.
Dal '48 a quindici anni fa, Teano ha sempre espresso un consigliere provinciale; gli ultimi fummo il dr. Carlo Giorgio e chi scrive, nelle elezioni del 1990, ripetute nel 1991. Poi il collegio elettorale, che comprendeva Teano e Caianello, fu allargato con la inclusione di Vairano Patenora e Pietravairano; la legge elettorale non fu sostanzialmente variata, perché già a collegio unico, cioè un solo candidato per partito. Le cose si misero male, perché aumentò grandemente il quorum percentuale per essere eletti e perché ci trovammo a lottare con paesi numericamente più grandi di Caianello, ma soprattutto con più radicato senso di appartenenza rispetto a noi.
E i consiglieri provinciali li espressero Caianello, Vairano Patenora e Pietravairano, addirittura in misura di uno per paese contemporaneamente: noi restammo a guardare.
E guarderemo ancora per molto, perché nulla lascia presagire, visto i candidati in campo nel collegio e la struttura dei vari partiti a livello provinciale, che le cose possano cambiare positivamente per noi.
Esaminiamo ad uno ad uno i motivi che ci convingono di tanto.
Innanzi tutto il candidato a Presidente appartiene all'UDC, lo stesso partito per il quale è candidato, probabilmente espressamente voluto dai vertici, il Sindaco di Vairano Patenora; e l'UDC, lo sappiamo, è in alleanza “ibrida” con il PDL; essendo altrove candidato con la sinistra è chiaro che il suo primo obiettivo è di contarsi e di distinguersi. Questo porterà ad una discesa in campo massiva di tutti i maggiori esponenti di quel partito, candidato presidente in primis.
Il candidato di destra di maggior calibro, per quel che riguarda Teano, è il collega Roberto Conca, attuale coordinatore provinciale nel neonato PDL; ma non lo aiuta la situazione politica locale, sempre più caotica, ma di questo parleremo appresso, e l'elevato quorum da raggiungere, oltre alla presenza, per la sinistra, della candidatura dell'attuale Sindaco Raffaele Picierno.
Altro candidato di rilievo Dante De Fusco, buon raccoglitore di voti, che potrebbe contare sull'appoggio di qualche transfuga locale di FI e per il quale il meccanismo del quorum potrebbe giovare favorevolmente.
Le cose, sempre localmente, potrebbero andare meglio a sinistra, dove giocano a favore del candidato Picierno, per il PD, un minore numero di liste collegate e l'assenza di antagonisti di rilievo, eccezion fatta, ma tutta da provare, per il candidato Visco junior, alle cui spalle sarà certamente il padre Massimo, ex sindaco di Vairano e consigliere provinciale uscente: di certo questi non ricambierà l'appoggio a lui dato a Teano dal Picierno nelle scorse elezioni.
Sorprende sempre più l'alto numero di candidati per tutto il collegio: in tutto 24, tredici per le liste collegate di destra e undici per quelle di sinistra.
Una ulteriore riprova che la politica non è più governata dai partiti e che questi, paradossalmente, non esistono più. Basta infatti trovare uno sprovveduto, più o meno ambizioso, illuderlo che ce la farà, e raccogliere qualche centinaio di firme, per presentare una lista; una inutile e controproducente dispersione di voti che andrà a tutto vantaggio delle liste più forti.
Quale discorso politico, quale programma amministrativo, quale progetto sociale può rappresentare un pinco pallino che ancora ignora cosa sia una delibera, e che viene circuito e catapultato non a raccoglier, ma a disperder voti?
Fin qui panoramica elettorale sul collegio.
Parliamo ora dei fatti nostri.
La situazione politica locale è a dir poco caotica; e, avrete notato, già siamo buoni a definire politica una situazione che di politico non ha una…mazza. Benevolo eufemismo.
Abbiamo, a Teano, una amministrazione il cui Sindaco, Picierno, è candidato (e quindi a pieno titolo e coerentemente appartenente ad esso) per il PD; ma il vicesindaco e un assessore, senza contare altri consiglieri, hanno trovato la buona occasione, con questa chiamata elettorale, per tornare all'ovile, rappresentato dal PDL. Quindi oggi, ufficialmente, a Teano, un Sindaco PD ed un Vicesindaco PDL, come accade anche per altri assessori! Più “bipartisan” di così!
Un altro assessore, invece, più volte proclamatosi appartenente alla vecchia Forza Italia e quindi automaticamente confluito nel PDL, almeno a suo dire, pare che abbia deciso di appoggiare il candidato della lista nuovo PSI, imparentata con la destra.
Una amministrazione comunale esplosa, scoppiata, discioltasi nel caos più totale.
Ma, si badi bene, non per i protagonisti, ma per noi poveri elettori che fatichiamo e stentiamo a capirci qualcosa.
Al Picierno, ci pare di capire, resterà solo l'osso duro di quella variegata lista di sostenitori che gli fecero vincere per la ennesima volta le elezioni comunali, e l'appoggio della Onorevole nipote.
Gli basteranno? Potrebbe dipendere dal risultato totale: se a Caserta la Sinistra dovesse perdere il solito gioco del quorum potrebbe favorirlo. E almeno avremmo un consigliere provinciale, ma cosa conterebbe in un consiglio governato dalla destra?
A meno che il gioco non vien fatto sul semplice appoggio alla lista, con impegni di assessorato provinciale o altro indipendenti da ogni eventuale elezione, ma solo in caso di vittoria della sinistra, naturalmente.
Resta il problema maggiore: cosa succederà domani, a bocce ferme ed elezioni passate, alla nostra amministrazione?
Si farà finalmente chiarezza, anche per il futuro, o continueremo a vivere nel caos e nella confusione più totale, che il trasformismo di molti ha generato?
Ancora una volta resteremo a guardare.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno VII 2010 - n. 3 Marzo)