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Onore al merito!

 
Teano celebra degnamente un suo illustre figlio
 
Foto di Mimmo Feola
 

Molto interessante la presentazione del libro “Stefano delle Chiaje. La damnatio memoriae di uno scienziato. Un caso di spoils system dell'Italia unita”, avvenuta il 13 di ottobre nella Sala di rappresentanza del Loggione.
Una impresa titanica dell'autrice, la dr.ssa Marielva Torino, medico e paleopatologa, che ha dedicato alla stesura del libro ben tredici anni, tante le puntuali citazioni, la descrizione di numerosissimi personaggi della scienza, gli approfondimenti sulle ricerche effettuate dal Delle Chiaje, illustre scienziato del secolo XlX nato nella nostra città. Era più che doveroso, per il rilievo di grande fama internazionale assunto dal Nostro, che Teano gli rendesse onore con la intitolazione di una strada e con la evidenziazione della casa natia; per il vero lo aveva già fatto per il passato dando il suo nome ad una gloriosa scuola media, ma le manie riformatrici, il più delle volte meramente di forma e mai di sostanza, delle dirigenze politiche, con gli accorpamenti di istituti, gli smembramenti di corpi docenti, le promozioni sul campo di apparati e singoli, avevano già da qualche anno fatto sparire il nome di Delle Chiaje.
Marielva Torino lo ha riportato in auge, descrivendone minutamente gli studi effettuati nel campo della anatomia, della zoologia, della botanica, e raccogliendone testimonianza presso archivi italiani, ma anche francesi, tedeschi, norvegesi, tanta era l'attenzione del mondo scientifico internazionale per il nostro concittadino degli inizi ottocento.
Nato a Teano per caso nel 1794, da una famiglia originaria di Presenzano, ed ivi vissuto per soli dodici anni. Ma tutta la storia è in fondo un susseguirsi di casualità e questo non esclude che sia lecito ricordarne personaggi, luoghi ed eventi, rendendo soprattutto omaggio a chi ha saputo distinguersi in attività volte al miglioramento totale della umanità. È bene, pur rendendo onore a quelli che hanno compiuto imprese più appariscenti, ricordarsi anche delle glorie “paesane”, perché conoscere vita ed opere di personaggi vicini, oltre che stimolare orgogli, spinge ad approfondimenti e auspicabili imitazioni.
Sarebbe gradito che simile iniziativa comunale riguardasse anche un altro nostro concittadino, Carlo Lauberg, grande patriota che fu il primo Presidente della sfortunata Repubblica Partenopea, sorta dagli aneliti libertari della Rivoluzione Francese, nel 1799. Un grande politico e tessitore di libertà al quale un altro nostro concittadino scomparso, Lorenzo Picierno, ha dedicato un appassionante e raffinato studio del quale ho avuto modo di occuparmi tempo fa. Lauberg valorosamente appartenne a quella vasta schiera di intellettuali che pensarono e prepararono come pochi altri la Unità d'Italia, animatore indefesso di circoli giacobini in tutta la penisola ed in costante contatto con il Direttorio francese contro l'opprimente potere dei Borboni.
Queste ultime osservazioni mi riagganciano al libro della Torino, che, in conclusione, parla di una “damnatio memoriae” effettuata volutamente nei confronti del Delle Chiaje dopo l'unità d'Italia, che il nostro neppure vide perché morì proprio nel 1860. La “damnatio memoriae” era un procedimento previsto dal diritto romano volto a cancellare dalla memoria ogni traccia della vita e dell'operato di chi si era macchiato di particolari crimini, per lo più politici; riguardò anche, per dirne qualcuno, Nerone e Caracalla, ma non ci pare avesse avuto poi tanto successo se ancora ne conosciamo la storia. Ebbene questa inespressa condanna fu rivolta anche al Nostro, reo di aver avuto appoggio alla brillante carriera dalla casa borbonica regnante nelle Due Sicilie, dai nuovi governanti della Italia Unita. La Torino ne porta le prove, e sottolinea anche l'attuazione di un velato “spoils system” che avrebbe danneggiato il ricordo di Delle Chiaje. Questo brutto termine inglese riguarda la oggi prevista possibilità che una nuova dirigenza politica possa sostituire, nominandone altri rappresentanti ideologicamente ad essa più vicini, la vecchia dirigenza amministrativa. È un sistema da anni in vigore negli Stati Uniti e solo da pochi e con varie restrizioni in Italia; ma è garanzia di governo efficace, senza rematori contro, per gli eletti dal popolo, il solo chiamato idealmente a giudicare sull'operato di questi. Non è improbabile, e la Torino ne porta le prove, che l'una e l'altra cosa siano avvenute, ma ho dei dubbi nel credere che siano avvenute con volontà e programmazione precisa. Il cambio dei tempi genera quasi automaticamente tali situazioni.
Illuminato anche l'intervento del Prof. Papa, docente di Anatomia Umana e Direttore del Museo di Anatomia della Università di Napoli, il quale ha, tra l'altro, sottolineato come sovente le riforme della vecchia “Educazione Pubblica” si limitino a sterili cambiamenti di nome che, come avvenuto per le scuole medie di Teano, ha riguardato anche la gloriosa Università di Napoli, la terza nata in Europa!
“Stringiamoci a coorte” invitava a fare Goffredo Mameli; cominciamo a farlo noi teanesi, discendenti di una gloriosa etnia, dando giusto risalto a illustri personaggi di cui siamo stati nei secoli genitori.

Claudio Gliottone
(da Il Sidicino - Anno XIV 2017 - n. 10 Ottobre)