L'ASSOCIAZIONE
 
il Sidicino
 
Indice per autore
 
Indice Lucio Salvi
 
 

Caro amico ti scrivo...

 

Valori in crisi, principi traditi, doveri elusi, è quanto sostiene il dott. Claudio Gliottone nello scritto apparso sull'ultimo numero de il Sidicino - il 12 dell'ANNO V – a pagina 3 dal titolo Quando il Presepe vivente o la Festa dell'Unità erano la conclusione di un percorso e la premessa per un nuovo discorso! Con tale articolo l'amico si colloca inevitabilmente tra i laudatores temporis acti, cioè tra coloro che vedono promettente il passato e nero pesto il futuro. Anche chi scrive è tentato dall'assumere tali posizioni. E ben donde, considerata l'età più tarda (la mia) rispetto all'autore; anzi a maggior ragione! Ma resiste. Perché è inesorabile che la società cambi, è inevitabile che le nuove idee camminino spedite; che nuovi idealismi si delineino: è stato sempre così. Sorge il dubbio che siamo noi a non saper cogliere il cambiamento o se lo cogliamo, lo facciamo in negativo.
Il pessimismo espresso dal Capo dello Stato a Napoli il 2 dicembre, il suo “Ora sto perdendo la speranza”e “l'impoverimento culturale e morale della politica” ha le stesse origini.
Così Carlo Azeglio Ciampi: “Non si pensa più alla polis” e “tendenza al vuoto dei valori “.
Ricordiamoci che Il cervello diminuisce di un grammo all'anno dopo i trent'anni. Comincia già da prima.
Negli anni passati, quelli delle speranze deluse, non c'erano ancora i nuovi mezzi di comunicazione. Leggi: Internet, telefonini, chat, suv, webcam, usb, iPod, crash, sms, Tom Tom, Blackberry, hub ed altre starei per dire diavolerie. Noi matusa - che abbiamo un brillante futuro dietro le spalle… - si arranca; noi vade retro… perché non riusciamo a stare al passo con i tempi.
Ciò che non abbiamo compiuto, che non abbiamo raggiunto lo addebitiamo al prossimo: familiari superiori gerarchici amici infidi ecc.
A tutti tranne che a noi stessi, alla nostra incapacità o ai nostri limiti.
I giovani non hanno (ancora) di questi limiti. Hanno la speranza e l'entusiasmo.
Capirli è contemplare compiaciuti e con nostalgia l'aurora della vita. Più gli anni passano più si ha la sensazione che il mondo sia divenuto un altro; non vi apparteniamo. E' appunto l'altro mondo !
Siamo i dinosauri viventi delle non realizzazioni, della irrealtà.
“La mia vita volge a sera eppure io mostro alle nuove generazioni la giovane luce dell'alba” è scritto nel Codice Manesse di Heidelberg.
È solo una vana speranza; di certo è un'illusione

Lucio Salvi
(da Il Sidicino - Anno VI 2009 - n. 1 Gennaio)