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Indice Giuseppe Toscano
 
 

Non ci sono più limiti

 

Basta accendere la radio o avere sotto mano qualche giornale addomesticato ed asservito al nuovo corso politico per ascoltare o leggere delle inverosimili sciocchezze che hanno un fine molto subdolo quello di saggiare la reazione degli ascoltatori e dei lettori se è maturo il tempo per cancellare con un solo colpo di spugna la storia della nostra nazione libera e democratica nata e scritta con il sangue degli uomini della Resistenza
L’ignoranza voluta e professata fa da padrona altrimenti non si spiega l’insistenza e la protervia di chi parla e di chi scrive tali fandonie.
Ognuno di quelli che oggi hanno in mano la sorte del nostro Paese che democraticamente gli è stato affidato con il voto e non per aver organizzato qualche marcetta intimidatoria su qualche colle romano, cerca di approfittare di ogni occasione, anche la più banale, per esprimere rozzamente e senza costrutto e valore storico il suo banale ed inutile pensiero per far capire a noi poveri e miseri sudditi, questo è il loro karma pensiero, che è giunta l’ora di fare un grande falò, i loro antenati in orbace ne fecero tanti, del passato del nostro Paese e far ritornare il tempo felice in cui i treni, quali?, giungevano in orario.
Ci si inventa che Dante Alighieri con le sue opere e la sua vita è stato un uomo esemplare della destra del suo tempo.
Si propone, anzi si vuole imporre per Legge e con sanzioni pecuniarie, di abolire dalla vita quotidiana l’uso di anglicismi (solo questi?), chiedo scusa per aver usato una parola blasfema per i promotori di una proposta incomprensibile, per non inquinare la purezza della Lingua Italiana. Ed i nostri dialetti, frutto e sintesi di linguaggi di popoli dell’intero Mediterraneo e patrimoni immateriali da difendere, li cancelleranno per Legge? Come sostituiranno l’uso del linguaggio scientifico ed informatico, inglese e tedesco, necessario in un mondo che è molto più grande di un nostro cortile dove razzolano ancora per poco tempo solo galline ed anatre?
E poi, disgustosa sciarada e non sarà l’ultima, la storia dei poveri ed ignoranti suonatori di tromboni e clarinetti, il reparto militare del battaglione di polizia d’ordine Bozen, di Via Rasella uccisi da un gruppo Gap partigiano di Roma definite vittime innocenti piuttosto che feroci esecutori del progrom nazista a Roma.
Per non parlare dei tromboni stonati dei negazionisti, quelli che negano tutto ciò che è avvenuto nel periodo fascista e nazista in Italia ed in Europa perché per loro è solo il frutto di propaganda del mondo giudaico sionista.
Il clima rivendicativo e denigratorio si alzerà di tono in occasione di questo mese, siamo ad aprile, nella ricorrenza del 25 aprile Festa della Liberazione.
Liberati da chi? Certamente dai nazi-fascisti e non da altri.
Ciò che accadrà prima e dopo il 25 aprile di quest’anno sarà significativo per la storia e la vita del nostro Paese.
Il silenzio, invece, viene imposto sempre dai soliti nani e ballerine al servizio da chi tiene in mano il potere nel nostro Paese, su una decisione grave che scompaginerà i pilastri del solidarismo previsto dalla Costituzione italiana con l’Autonomia differenziata delle Regioni italiane.
Questa proposta di Autonomia differenziata di pura marca secessionistica e divisiva vuole tagliare l’Italia in due, Nord e Sud, e soprattutto condannare a morte sicura la Sanità pubblica privilegiando le lobby e gli affaristi aiutati in modo sfacciato da politici inetti e corrotti.
In modo chiaro, sempre riempendosi la bocca di parole vuote ed inutili ma ingannando in modo spudorato la povera gente che li ha votati soprattutto al Sud, questi giocatori delle tre carte continuano ad affermare che questa scelta di questo Governo è una scelta giusta per le Regioni più virtuose che sanno spendere meglio i propri soldi.
Dimenticano volutamente il disastro sanitario in Lombardia durante il periodo del Covid, eppure era ed è per questi illusionisti da circo equestre una Regione virtuosa!
Qual è la verità che è sotto tutta questa manfrina. La risposta è solo una: vogliono trattenersi il gettito fiscale dei propri cittadini che non sarebbe più distribuito insieme con quello delle altre Regioni su base nazionale a secondo le necessità collettive.
Anche uno sprovveduto capisce che questa Legge sull’Autonomia differenziata sottrae ingenti risorse alla collettività nazionale e disarticola sino alla distruzione i servizi necessari al sistema paese ed incentiva, l’odore dei soldi li inebrierà, il malaffare nelle cosiddette Regioni virtuose.
La trovata geniale di sostituire alla “spesa storica”, finanziare da parte dello Stato ogni Regione in base ai fondi spesi degli anni precedenti, con i Livelli Essenziali di Prestazioni da garantire, significherà per lo Stato, privo delle entrate fiscali delle Regioni più ricche, trovare coperture, per le Regioni più povere, con soldi che non ha e sarà costretto a tagliare la spesa pubblica, aumentare le tasse o incrementare il debito pubblico.
Eppure questi frequentatori di fumerie di oppio prima sostenitori accesi di secessionismo, crearsi un loro Stato (non dimentichiamo Padania Libera), ora di autonomia differenziata hanno giocato la carta rivendicativa delle Regioni del Nord che, a loro parere, lavorano e producono ed hanno diritto a gestire le proprie entrate tributarie come vogliono mentre le altre improduttive e
piene di fannulloni devono essere lasciate al loro destino e sperare nell’elemosina dello Stato, sempre se ha i soldi.
Sono stati così convincenti che anche Regioni del Sud con un Pil disastroso hanno dato la loro adesione alla proposta di Autonomia differenziata. Si sa il perché lo hanno fatto, basta vedere chi le governa, pur sapendo di tradire i loro concittadini.
Non resta che fare resistenza e scendere in piazza perché questa Legge, così com’è stata concepita da ex secessionisti, non venga approvata per risparmiare alla nostra Italia ed a noi stessi sofferenze e lotte pericolose.
Molti non hanno capito o fanno finta di non capire che se la Legge sull’Autonomia differenziata sarà approvata, questa maggioranza di Governo l’approverà, le Regioni, come la nostra Campania, dovrà ridimensionare tutti i servizi necessari e fondamentali come sanità, trasporti, energia ed altro.
Gli elettori, soprattutto quelli delle Regioni del Sud, che nel mese di ottobre 2022 hanno scelto e votato questo insieme di partiti che governano ora l’Italia conoscevano queste terribili novità?

Giuseppe Toscano
(da Il Sidicino - Anno XX 2023 - n. 4 Aprile)