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Recensioni: "La notte del ventisei ottobre" di G. Lacetera

 

La capacità dell'Autore nel rievocare fatti e personaggi è ben conosciuta anche ai nostri lettori.
In questa rievocazione della nottata che seguì l'Incontro ha però deliberatamente fatto ricorso più alla fantasia che alla tradizione, come avverte la nota finale: “a questo lavoro si è arrivati contaminando immaginazione e documenti”. Del resto, ci sarebbe stato poco da dire attenendosi ai soli documenti storici: quasi non ce ne sono.
Nelle ore che seguirono l'incontro, cosa fecero i Due? Garibaldi subito scomparve, per riapparire solo il giorno dell'imbarco per Caprera; Vittorio Emanuele fu ospite dei Del Pezzo e solo al cader della sera si recò a palazzo S. Agapito. Secondo alcuni, a metà giornata si sarebbe avvicinato al campo di S. Giuliano-Cascano per dirigere la battaglia, ma c'è molto da dubitare.
Nonostante ciò il volume offre ampi spunti di riflessione sui due personaggi, colti nell'insonnia generata dall'amarezza di quelle ore drammatiche. Sarebbe stato meglio omettere i soliti improperi al Borbone, anche perché la situazione finanziaria del regno borbonico non impensieriva affatto Vittorio Emanuele, semmai lo rassicurava.
Apprezzabile la veste grafica curata dal 'nostro' tipografo Enzo Fiore.

Guido Zarone
(da Il Sidicino - Anno II 2005 - n. 7 Novembre)