Mons. Boldoni
Card. D'Avanzo
Mons. Sperandeo
Mons. Cece
Mons. Aiello
 

TEANO

 
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Biblioteca Diocesana Seminario
 

UN'ISTITUZIONE PIU' CHE TRICENTENARIA

La Biblioteca del Seminario trae origine dalla Biblioteca Paridiense fondata nel 1669 dal Vescovo di Teano Ottavio Boldoni, barnabita milanese di alto lignaggio edi grande zelo, che ha lasciato un nome come epigrafista ancora oggi tra i più studiati. E da impenitente epigrafista (compose e pubblicò centinaia di iscrizioni) il Boldoni volle ornare anche l'imponente biblioteca con una dedicatoria sul marmo che purtroppo è andata perduta ma di cui si conosce il testo:

D. O. M.
BIBLIOTHECAM HANC
CONQVISITIS DE SVO AMNES FERE GENVS CODICIBVS
FVNDAVIT
A DIVO PARIDE THEANENSIVM APOSTOLO PARIDIENSEM
NVNCVPAVIT
DILECTI CLERI CVITATISQ. VSVI PERPETVO
DICAVIT
PIETATI SVCCESSORVM EPISCOPORVM STVDIOSORVMQ CIVIVM
COLENDAM CONSERVANDAM LOCVPLETANDAM
COMMENDAVIT
OCTAVIVS BOLDONIVS MEDIOLANENSIS
EPISCOPUS THEANEN.
A. D. MDCLXIX

La biblioteca, provvista di ogni genere di opere, dedicata a uso perpetuo del diletto clero e della città e raccomandata allo zelo dei vescovi successori degli studiosi e dei cittadini, ebbe nei secoli alterne vicende.
In gran parte fu bruciata dalle truppe francesi durante l'invasione del 1799, parte andò dispersa, parte finì al convento di S. Antonio dove dovrebbe essere ancora conservato qualche volume. Rifiorì, anzi ebbe un notevole incremento nella seconda metà dell'800, quando il Cardinale D'Avanzo riordinò gli studi nei due seminari di Calvi e di Teano, istituendo in quello caleno anche una scuola di teologia. Nel 1927, con l'unificazione dei due seminari, si accrebbe delle dotazioni librarie del seminario caleno. Notevole è il numero di volumi donati dal vescovo Andrea de Lucia, ultimo presule di Calvi e primo di Calvi e Teano unite.
L'ultima guerra fortunatamente la risparmiò, ma le notevoli mutilazioni subite dall'edificio del Seminario imposero l'utilizzazione dei suoi locali per altri usi e la biblioteca fu ristretta in alcuni ambienti. Il sempre compianto Mons. Sperandeo, completato il restauro dell'edificio del seminario, destinò alla biblioteca l'intera ala meridionale dell'ex palazzo Collesano, la dotò di moderne scaffalature, dei necessari arredi per la sala di lettura e ne affidò la direzione al dotto canonico Arminio De Monaco che proprio nelle sale della nuova biblioteca fu inopinatamente colto dal male che in pochi giorni lo portò alla tomba. Furono allora eseguiti molti restauri di opere antiche e furono legati in pergamena i volumi più danneggiati. Eravamo nei primi anni '60, poi vennero il '68, la crisi delle vocazioni, la chiusura delle scuole interne al Seminario e la biblioteca restò lì, trasclocata più volte, oggetto di brevi e mai fruttuosi tentativi di ridarle vita. Mons. Felice Cece, altro dotto prelato, restò meravigliato della ricchezza di opere della biblioteca e nel suo breve episcopato teanese la fece riordinare e sistemare in ampi e luminosi locali. Anche da quel luogo fu poi ancora una volta trasferita. Ora, finalmente, Don Aurelio De Tora, dopo la parentesi della sede vacante, sgravato da impegni di curia se pur ancora onerato della cura d'anime nella parrocchia di Furnolo, per incarico di Mons. Aiello ha assunto la responsabilità della biblioteca e dell'archivio storico della diocesi e, come sempre instancabile organizzatore, ha risistemato in breve tempo l'uno e l'altra.
L'archivio diocesano, il cui nucleo centrale bruciò con i bombardamenti, , è invero molto modesto, ma la biblioteca, nonostante le spoliazioni e l'abbandono degli ultimi anni, è ancora valida e soprattutto è più che mai aperta a futuri sviluppi, cui concorrerà certamente, con grande vigore, l'amore per le lettere e le arti del nostro Vescovo.

La consistenza
Nonostante la dispersione di un gran numero di opere e il mancato apporto di nuovi ingressi negli ultimi anni, la Biblioteca conta ancora oltre 15.000 opere, prevalentemente di storia, teologia e filosofia, con un folto apparato di opere giuridiche. Conserva 35 Cinquecentine e 143 Secentine. Ben nutrito anche il novero di collane e riviste, come Civiltà Cattolica a partire dal 1850, gli Acta Apostolicae Sedis dai primi anni del Novecento e la Rivista Internazionale alla quale collaborò il Cardinale D'Avanzo.
I locali del Seminario che la ospitano hanno ingresso direttamente dal primo cortile, con ampia sala di consultazione e una sala per la direzione.

Fondatore e rifondatori
Il vescovo Ottavio Boldoni, barnabita di nobile famiglia milanese e grande epigrafista, nel 1669 fondò la Biblioteca con la denominazione di Paridiense in onore del nostro Patrono. Il cardinale Bartolomeo D'Avanzo, teologo di tanta dottrina da meritare per questo la porpora, ne incrementò i fondi dopo la parziale distruzione di fine settecento. Mons. Matteo Guido Sperandeo, instancabile ricostruttore degli edifici sacri della diocesi colpiti dalla guerra, la risistemò nel palazzo Collesano dotandola di nuove scaffalature e arredi. Mons. Felice Cece, il cui episcopato teanese fu troppo presto interrotto dalla sua promozione all'arcivescovato di Sorrento, non mancò di avviarne la riattivazione e di assicurare il restauro delle opere più antiche e fragili. Mons. Arturo Aiello, forte del vigoroso impegno che vi sta profondendo Mons. Aurelio De Tora, dopo appena due anni di episcopato la restituisce finalmente alla pubblica fruizione.

Guido Zarone
(da Il Sidicino - Anno V 2008 - n. 07 Luglio)