Tra i primi francescani teanesi di cui si ha memoria, fu religioso di grandissima pietà. Il P. Antonio da S. Lorenzo ne riassunse scultoreamente le doti: "vir simplicitatis magnae, paupertatis extremae, et puritatis insignis". Rinunziò all'elezione a Guardiano del nostro convento e finì di vivere in quello di S. Croce in Napoli il 2 settembre 1654. Narra il citato Cronista che nel momento esatto in cui il frate moriva, un uomo posseduto dal demonio in Caserta, davanti a molte persone, dette un gran sussulto esclamando: "Adesso frate Daniele ha preso la mia fulgida sede; ora occupa il mio posto".